Regia di Guillermo Del Toro vedi scheda film
Guillhermo del Toro è il regista de “Il labirinto del Fauno”, opera che sorprendentemente si è aggiudicata ben 3 statuette all’edizione 2007 della notte degli Oscar. Il film è estremamente originale, con una storia che ingloba realtà e fantasia e alla fine lascia un grande punto interrogativo che, sulla base della percentuale di immaginazione dello spettatore, viene risolto soggettivamente. La vicenda è ambientata nel 1944 in Spagna. Una donna e sua figlia si recano in un villaggio presidiato dalle truppe franchiste per raggiungere un Capitano, a cui la donna sta per dare il primogenito. La ragazzina ha una fervida immaginazione: vede fate dappertutto, trasforma eventi apparentemente banali in fatti straordinari, ma alla fine la natura le dà ragione: una locusta diviene fata, un fauno le appare in tutta la sua magnificenza e le dà da affrontare 3 prove al termine delle quali potrebbe diventare una principessa.
Il film sembra narrare una storia fantastica: fauni, principesse, fate, rospi giganti, figure che guardano dai palmi delle mani, ecc.. Eppure, volendola osservare con maggiore attenzione e con uno sguardo più scanzonato, la pellicola sembra avere un significato sotteso molto profondo. La ragazzina, sola, con la madre malata e il padre morto, affronta vicende straordinarie, frutto esclusivo della sua fantasia, per sfuggire alla terribile pragmaticità insita nel secondo conflitto mondiale. Ed il finale della pellicola, molto toccante, ne è la conferma: aldilà delle ultime appassionanti scene (dal rapimento del bambino in poi), è possibile affermare che indipendentemente dagli occhi che lo guardano, è la penna che lo scrive che è quella di un bambino. Il punto di vista della narrazione è quella di chi confeziona una storia fantastica che sta dalla parte della giovane protagonista: le vicende di fantasia che quest’ultima inventa per star lontano dalle brutalità belliche che le si svolgono accanto, sono una pura giustificazione per appagare i suoi desideri e raggiungere l’unico posto dove veramente può essere una principessa.
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