Regia di Sofia Coppola vedi scheda film
Nel rappresentare lo scorcio della vita di Maria Antonietta, regina frivola destinata a finire sulla ghigliottina, Sofia Coppola realizza un film incantevole anzitutto da un punto di vista estetico: la splendida Kirsten Dunst, la splendida reggia di Versailles, gli splendidi costumi d’epoca, gli splendidi banchetti in cui abbondano dolci di tutti i colori, gli splendidi spettacoli realizzati per intrattenere i nobili di corte. Ma inutile dire che questo ridondante splendore contiene un messaggio preciso e persino inquietate: è il simulacro di un mondo chiuso in se stesso, impermeabile e sordo ai cambiamenti sociali, che si ubriaca della sua opulenza ignorando quello che avviene fuori dalla porta. La stessa vita di Maria Antonietta è così: un eterno appuntamento mondano, un chiacchiericcio delle imparruccate che la circondano, un circo di divertimenti che non possono avere mai fine. Una regina o meglio una giovane come tante, persa in un mondo che non riesce a interpretare, esattamente come Charlotte in Lost in Translation. L’intelligenza della Coppola è stata quella di realizzare un film solo di immagini, ma dove le immagini dicono tutto: rivelando gli abissi della Storia che si nascondano dietro i nastrini dei più fortunati.
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