Regia di Randal Kleiser vedi scheda film
Autorevolmente definito, a suo tempo, «la restaurazione della cretineria parafascista» (Tullio Kezich, 1978), Grease è un film abbastanza leggero, molto lontano perfino dalla nostalgia amarognola, condita di una dura consapevolezza della fine della gioventù e dell'innocenza, di American Graffiti e sembra piuttosto una versione spensierata (per non arrivare a dire decerebrata) della Febbre del sabato sera. Dato l'attore protagonista - ovviamente John Travolta, un simbolo in quel periodo - Grease e La febbre del sabato sera potrebbero essere abbinati e definiti, con lessico da scuola elementare, il primo un film da maschi e il secondo un film da femmine. Però mi rendo conto, pensandoci bene, di non rendere giustizia alle femmine, perché laddove nel film di Badham il ballo era metafora esistenziale, in questo musical "puro" è il centro dello spettacolo e si potrebbe dire che il ballo non è altro che il ballo. In sostanza, rispetto a Grease, La febbre del sabato sera ha la levatura di un trattato di sociologia. Ciò non toglie che nel film che lanciò la cantante Olivia Newton-John vi siano momenti riusciti, musicali e non, ed anche coreografie di buona fattura e canzoni che si ricordano ancora oggi.
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