Regia di Adrián Caetano vedi scheda film
Centoventi giorni e quattro prigionieri: sono i numeri (drammatici) di Cronaca di una fuga, che riporta nel sottotitolo città e data dell'infausto fatto vero da cui si ispira: Buenos Aires 1977. Colpiti dalla dittatura dei colonnelli, alcuni giovani furono accusati di essere dei terroristi. Uno di questi, totalmente estraneo a qualunque coinvolgimento politico (anzi, un giocatore di calcio della serie B argentina, Claudio Tamburrini) viene sequestrato e portato alla Mansíon Seré, una vecchia abitazione nobiliare nel sobborgo di Moron, a due passi appunto da Buenos Aires. Lì trova altri coetanei legati e feriti, completamente in balia di una sorta di task force della morte che, ufficiosamente, lavora per il regime. Assolutamente per caso, quattro di questi ragazzi riescono a fuggire, completamente nudi, da una finestra, e a salvarsi. Tamburrini anni dopo scriverà un libro sulla vicenda (Pase Libre - La fuga de la Mansíon), da cui l'uruguaiano ma argentino d'adozione Caetano è partito per il suo film. Va detto che i contenuti prendono il sopravvento e che la pellicola non riesce a rielaborarsi in un cinema se non didascalico e scontato. Tra le note liete, l'interpretazione di Rodrigo De La Serna, la fotografia livida e un finale che raddrizza in parte la sofferta operazione.
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