Regia di Rachid Bouchareb vedi scheda film
Lodevole contributo filmico alla riabilitazione delle truppe nordafricane che hanno combattuto in Francia (e non solo) contro l'invasore nazista. Spiccato senso della tensione nelle sequenze belliche e discreta caratterizzazione psicologica dei combattenti. Tecnicamente ineccepibile, stilisticamente controllato ma con più di una concessione al vittimismo.
Un film indubbiamente edificante ma altrettanto innegabilmente imbrigliato nelle formule del cinema di denuncia. Nel luttuoso e didascalico finale si ha l'impressione di assistere a una versione francese di Salvate il soldato Ryan: un po' meno retorica ma non meno piagnucolosa. Troppo manicheismo per i miei gusti. Pur coi suoi limiti, resta comunque un film da vedere (ma da non sopravvalutare).
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