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Red Road

Regia di Andrea Arnold vedi scheda film

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La recensione su Red Road

di mm40
4 stelle

L'esordio in lungometraggio di una regista inglese che ha studiato cinema a Los Angeles (così riporta Imdb) avviene con una sceneggiatura scritta per e con lei da un team danese, quello composto dai bravi Lone Scherfig e Anders Thomas Jenses (noti entrambi anche come registi). Un simile mix porta a un prodotto curioso, vivace, ben scritto e diretto senza grossi intoppi (la Arnold peraltro tre anni prima aveva vinto l'Oscar per il corto Wasp), recitato con ineccepibile straniamento, in un ruolo maneggiato con la dovuta cautela, da Kate Dickie (fino a quel momento attrice solo per la tv britannica); ma tutto ciò nonostante, Red road rimane comunque un film in cui le singole componenti del succitato mix si fanno sentire in maniera troppo personale, troppo spigolosa per amalgamarsi nella più convincente delle maniere. Perchè la camera frenetica e lo sguardo gelido della protagonista, che fanno così tanto Dogma (produce anche la Zentropa di Von Trier), non prevalgono sullo sguardo ansiogeno da thriller metropolitano che la trama getta sulla vita di Jackie; e allo stesso modo emerge una vaga componente sociale (ma Ken Loach è lontano anni luce), impegnata, che finisce però per essere soffocata in un generico 'shit happens' finale: per quanto l'esistenza sia costellata di piccole e grandi disgrazie, insomma, Red road ci (vorrebbe) insegna(re) che sono parte del gioco tutte quante, non ci si può fare nulla, è inutile combatterle. Fatalismo nordeuropeo che quindi si mescola male con componenti eterogenee della storia quali ad esempio il voyeurismo e la giustizia privata, ma già di più con la mancata elaborazione del lutto che emerge nella protagonista pian piano che la trama si sviluppa; la scena di sesso esplicito, con tanto di perdurante cunnilinguus in primo piano (ma senza particolari anatomici femminili nell'inquadratura), è poi un altro capitolo a sè della pellicola. Red road infine dura poco meno di due ore a fronte di una storia davvero semplicissima, con pochissimi personaggi e azione scarsa. Premio della giuria a Cannes. 5,5/10.

Sulla trama

Una notte Jackie, addetta al controllo delle telecamere di sicurezza cittadine, viene scossa dalla comparsa, su uno di quei monitor, dell'uomo che anni addietro le distrusse la vita. Jackie progetta la vendetta personale.

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