Regia di Andrea Arnold vedi scheda film
"Red Road" è un buon film, forse perfino un po' sopravvalutato. In ogni caso un buon esordio, a 45 anni, della regista inglese Andrea Arnold. Il film, tutto girato in digitale, si situa in una linea cinematografica che sembra partire dall'Antonioni di "Blow Up" (1967), per arrivare al Ken Loach delle periferie urbane, passando per "Trainspotting" (1996), con qualche spruzzatina di Dogma. Non credo che alla regista interessi la morale (il passato non può tornare; la vendetta è un piatto che si serve freddo, ma fa schifo) che si può trarre da una trama che disvela piano piano il passato, e il rapporto che ha casualmente legato quella donna e quell'uomo, che vive in uno squallidissimo casermone dei suburbi scozzesi. Probabilmente sono proprio questi ad interessare l'autrice del film, e le relazioni di disperata amicizia che tengono questa umanità stranita aggrappata con le unghie alla vita. Intensa ed espressiva la protagonista Kate Dickie. (16/09/2007)
Glasgow, oggi. Un'addetta alla videosorveglianza vede in giro un ex carcerato che le aveva fatto del male in passato. La donna comincia a pedinarlo fino ad introdursi nella sua vita.
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