Regia di Andrea Arnold vedi scheda film
Operatrice presso una camera di sorveglianza di Glasgow, dalla quale osserva tutto ciò che accade in città, per poi eventualmente allertare polizia e ambulanze, Jackie (Dickie) si imbatte visivamente in un personaggio appena uscito di galera (Curran) e dal passato oscuro. Jackie fa di tutto per entrare in contatto con lui e per cercare una vendetta che non riuscirà a consumare fino in fondo.
All'esordio dietro la macchina da presa, la scozzese Andrea Arnold firma un film afasico, lentissimo, interamente costruito sul mistero che avvolge la protagonista e che progressivamente ricompone il mosaico della misteriosa vicenda sotto gli occhi dello spettatore. Siamo tra Sliver e Niente da nascondere, con un mistero narrativo che ricorda quello de L'uomo senza sonno. La regia trova gli spunti migliori nelle ambientazioni urbane degradate, tra i pub degli slums di Glasgow, ma è piuttosto manierata, minimalista, a tratti oleografica, alla ricerca del colpo ad effetto (come nella scena del cunnilingus).
Premio della giuria al 59mo festival di Cannes (2006).
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