Jackie lavora come operatrice in un centro di sorveglianza con telecamere a circuito chiuso. Ogni giorno vigila su una piccola parte della città di Glasgow, finché le appare sul monitor un uomo che non avrebbe mai voluto rivedere.
Note
L'atmosfera costruita dalla Arnold è suggestiva, cupa e malata, intessuta di un sadomasochismo non tanto latente e molto femminile, interrotto da sprazzi disarmanti di fragilità. Il rapporto tra i due protagonisti è costruito con acuta precisione psicologica. Solo nel finale lo svelamento e la ricomposizione tradiscono un po' le aspettative.
Un po' prolisso ma efficace. Buona la regia che certifica la presenza di un talento ancora acerbo che potrebbe riservare qualche bella sorpresa per il futuro. La Arnold per il momento non è riuscita a pendere definitivamente il volo ed è rimasta confinatanel limbo delle promesse, ma è stata comunque capace di fare scelte anche coraggiose.
Jackie (Kate Dickie) lavora come operatrice di controllo di una società di sorveglianza in un quartiere malfamato di Glasgow, dove ci sono gli appartamenti denominati appunto 'Red Road', e osserva tutti i movimenti che passano davanti alle telecamere con cui è collegata con il mondo esterno, per segnalare alle autorità competenti i comportamenti sospetti. Durante le sue… leggi tutto
Addetta alla sala di controllo di una società di security di Glasgow, osserva dai suoi monitor l'uomo che, uscito di prigione anzitempo, gli aveva qualche anno prima ucciso in un incidente stradale marito e figlioletta. Decisa a vendicarsi, inizia a pedinarlo, conoscerlo e carpirne la fiducia. La sua frustrazione e la sua rabbia dovranno però fare i conti con un inaspettato senso… leggi tutto
L'esordio in lungometraggio di una regista inglese che ha studiato cinema a Los Angeles (così riporta Imdb) avviene con una sceneggiatura scritta per e con lei da un team danese, quello composto dai bravi Lone Scherfig e Anders Thomas Jenses (noti entrambi anche come registi). Un simile mix porta a un prodotto curioso, vivace, ben scritto e diretto senza grossi intoppi (la Arnold peraltro tre… leggi tutto
Alasdair Gray (1934-2019), il mio sterne-brautiganiano secondo (Iain M. Banks è il primo) romanziere scozzese post-moderno massimalista preferito (oltre ai disegni, e a parte gli estratti dal Gray’s…
Nata a Dartford, Regno Unito, nell'aprile del 1961, la regista e sceneggiatrice Andrea Arnold è stata attrice-bambina per un programma televisivo per… segue
".... Almeno lei è stata amata.... c'è gente che non ha avuto neanche quello..... Fanculo a tutto".
Jackie è una donna single che lavora presso una società di sorveglianza di un quartiere popolare di Glasgow.
In base alle mansioni che la occupano, tutta la sua giornata lavorativa si consuma davanti a decine di monitor che, attraverso differenti angolazioni,…
Richard Francis Burton (non l’attore), chi era costui ? Nato in Inghilterra nel 1821 e morto a Trieste nel 1890 fu un esploratore, geografo, traduttore, scrittore, soldato, orientalista, cartografo, etnologo,…
Lunghe passeggiate,fumate e sbevazzamenti in locali discutibili gente brutta e poi sul monitor appare lui,chi sa cosa succederà!!!Un disastro!!!!! C'è così tanto di sbagliato che è difficile sapere da dove cominciare.L'intera premessa per questo tipo di vendetta è ridicola in ogni caso. è un fil sporco. -
Jackie (Kate Dickie) lavora come operatrice di controllo di una società di sorveglianza in un quartiere malfamato di Glasgow, dove ci sono gli appartamenti denominati appunto 'Red Road', e osserva tutti i movimenti che passano davanti alle telecamere con cui è collegata con il mondo esterno, per segnalare alle autorità competenti i comportamenti sospetti. Durante le sue…
In quelle situazioni che possono durare istanti o che si prolungano nel tempo, in circostanze che a volte non viene dato il giusto peso. Persone sconosciute alle quali viene affidata consapevolmente o…
Torna il degrado e la vita al limite dell'inumanità del sottoproletariato u.k. di Andrea Arnold che ambienta le sue storie tra il ceto infimo dei sobborghi delle grandi città, dove regna immondizia, delinquenza e violenza gratuita, con un occhio particolarmente attento alle donne. In questo mondo il tentativo di tirare fuori la testa dalla lordura è sempre un…
Addetta alla sala di controllo di una società di security di Glasgow, osserva dai suoi monitor l'uomo che, uscito di prigione anzitempo, gli aveva qualche anno prima ucciso in un incidente stradale marito e figlioletta. Decisa a vendicarsi, inizia a pedinarlo, conoscerlo e carpirne la fiducia. La sua frustrazione e la sua rabbia dovranno però fare i conti con un inaspettato senso…
Una Glasgow che non ti aspetti, quella delle sue periferie, dei quartieri degradati, di strade come la “Red road” al cui capolinea ci sono i palazzoni. Un ambientazione squallida che viene evidenziata da riprese con luce fredda, dai soli effetti audio ambientali, quindi persistente nel silenzio, un scenario che fa da sfondo alla storia di una donna addetta alla videosorveglianza di…
Si respira aria di periferia dismessa lercia e sporca mista a una suspence che puo' debordare da un momento all'altro.Telecamere che ci spiano costantemente 24 ore al giorno,non sfugge piu' niente.Nemmeno alla protagonista Kate Dickie veramente brava e credibile nello svolgere il suo lavoro di controllo e di sospetti.Da vedere assolutamente,e' un piccolo gioiello.
La Storia e' abbastanza particolare ma il tutto non convince.Sembra quasi naufragare in un classico Erotic-Movie (in almeno un paio di sequenze) comunque la visione resta ondivaga ma e' bello vedere Glasgow e qualcosa di Scozzese (almeno per me !).voto.5.
Quello che colpisce di più di questo film è l'atmosfera alquanto british (forse anche più sudicia) in una vicenda che difficilmente accade nella realtà, e che quindi turba non poco i sentimenti dello spettatore, ma lo lascia curioso fine a che il tutto non si svela.
L'esordio in lungometraggio di una regista inglese che ha studiato cinema a Los Angeles (così riporta Imdb) avviene con una sceneggiatura scritta per e con lei da un team danese, quello composto dai bravi Lone Scherfig e Anders Thomas Jenses (noti entrambi anche come registi). Un simile mix porta a un prodotto curioso, vivace, ben scritto e diretto senza grossi intoppi (la Arnold peraltro tre…
Un bel thriller che mi ha tenuto incollato alla TV fino a alla fine, nonostante fosse in terza serata. La cosa che mi è piaciuta di più è l'ambiguità nel comportamento della protagonista, per tutto il film si cerca di capire quali sono le sue intenzioni nei confronti dell'ex-detenuto, vuole conoscerlo? farlo arrestare? farci l'amore?…
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Commenti (3) vedi tutti
Un po' prolisso ma efficace. Buona la regia che certifica la presenza di un talento ancora acerbo che potrebbe riservare qualche bella sorpresa per il futuro. La Arnold per il momento non è riuscita a pendere definitivamente il volo ed è rimasta confinatanel limbo delle promesse, ma è stata comunque capace di fare scelte anche coraggiose.
commento di (spopola) 1726792Se ti guardo astrattamente ti registro, se ti guardo con parzialità ti deformo, ma se scopi bene ti perdono.
commento di michelFilm abbastanza interessante e particolare, con risvolti inaspettati ma con tempi gestiti un pò male.
commento di columbiatristar