Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Dramma con venature grottesche, ben interpretato da Giacomo Rizzo. Il protagonista è Geremia, un usuraio, che gestisce le proprie attività illecite da un laboratorio di sartoria di sua proprietà. Le sue vittime sono persone comuni, che si rivolgono a lui per soddisfare necessità quotidiane, potersi concedere dei vizi, fare fronte a spese impreviste. L'usuraio accetta pagamenti in denaro, preziosi o altri beni materiali, o anche "in natura"; per chi è in difficoltà, ci sono un paio di picchiatori. Il protagonista però non ama far ricorso a questi mezzi per recuperare quanto erogato più gli interessi. Preferisce proporsi come un "amico di famiglia", una persona che aiuta non solo con il denaro ma anche con buoni consigli e un'attenzione costante sulla propria clientela. Questa è non solo la "maschera" che indossa per gestire i propri rapporti con gli altri, ma anche la persone che ritiene di essere. Lo strozzino è indifferente ad amicizia o amore, l'unica persona con la quale sembra avere un rapporto genuino, forse per abitudine, è la madre, anziana ed invalida. Ma l'incontro con una giovane e bella ragazza, della quale si trova a finanziare il matrimonio, cambia le sue prospettive, rendendolo vulnerabile al sentimento e sconvolgendo i propri equilibri. Questo film ha il suo punto di forza nella buona caratterizzazione dei personaggi, in particolare Geremia, tratteggiato come disinteressato a qualsiasi cosa non sia denaro o altra utilità. E' infatti bruttino, vestito in maniera sciatta, con un braccio perennemente ingessato che sorregge una busta della spesa, circondato di vecchiume o comunque oggetti demodè, sempre loquace ma imbottito di luoghi comuni. Bravi anche Fabrizio Bentivoglio, in un ruolo ambiguo - pur cercando l'amicizia del protagonista, non ne condivide i metodi ed è in grado di sognare e realizzare una vita diversa - e Laura Chiatti, anch'essa in un ruolo non ben definito fino a conclusione del film. Il contesto sociale nel quale agisce Geremia è vittima e allo stesso tempo complice dello stesso. Il regista è molto bravo nel descrivere come la figura dell'usuraio, nonostante la propria essenza di parassita, sia tollerata, quando non addirittura benvoluta, da alcune fasce sociali; è infatti la figura che dà soddisfazione immediata ad un bisogno, nel silezio direttamente o indirettamente colpevole delle istituzioni. Paolo Sorrentino conferisce natura grottesca alla narrazione accentuando alcuni connotati dei personaggi - il protagonista e la propria casa sono veramente squallidi; inoltre, rompe il ritmo della narrazione, già lento di per sè, inserendo sequenze quasi oniriche e "flash" dalla durata di pochissimi istanti. Film di una certa "consistenza", eppure mai noioso, dai molti contenuti; ha valenza incidentale di denunzia sociale, e come scopo principale lo studio del personaggio di Geremia. Merita la visione, anche se non è propriamente alla portata di tutti.
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