Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film
Buon lavoro di Sorrentino, però molto duro.
Sorrentino, regista eclettico e versatile, stavolta si cimenta con un tema insolito e anche piuttosto ostico.Tratteggia un personaggio a tinte fosche, tristemente squallido, un usuraio avido e perfido.L'amico di famiglia appunto, interpretato da uno strepitoso Giacomo Rizzo, attore istrionico che dimostra di stare a proprio agio non solo nei ruoli comici, ma anche in parti drammatiche,è una figura indimenticabile,meschino, spilorcio e mellifluo, non poteva rappresentarlo meglio. Geremia dispensa aneddoti e consigli e soprattutto presta denaro ad interessi sproporzionati, non ha alcuna pietà per le sue vittime, si arricchisce sulla loro pelle, ma vive da mentecatto qual'è, ambiguo e sordido, in una casa fatiscente insieme alla vecchia madre identica a lui per generosità e altruismo , nella citazione dal piglio evangelico che spesso propina ai suoi "clienti" è racchiusa la filosofia della sua vita "l'ultimo pensiero che avrò, sarà per voi" Sembra ed è un paradosso, ma lui si sente un benefattore ante-litteram, il finale che ovviamente non si svela, riporta un pizzico di giustizia alla storia, ben raccontata. Mancano poesia e musica, tratti tipici del cinema di quest'autore, ma dato l'argomento non poteva essere diversamente.Il film è algido,tagliente e brutale, non c'è spazio per momenti lirici.
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