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Il Codice Da Vinci

Regia di Ron Howard vedi scheda film

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La recensione su Il Codice Da Vinci

di barabbovich
5 stelle

Robert Langton (Hanks), professore di storia ad Harvard ed eminente studioso di simboli, viene coinvolto dalla polizia francese nelle indagini sull'omicidio di un uomo anziano all'interno del Louvre. Accusato ingiustamente lui stesso di essere il colpevole, il professor Langton, affiancato da una crittografa francese nipote del morto (Tautou), deve barcamenarsi tra la fuga e la ricerca di una spiegazione alla fittissima rete di misteri che suo malgrado lo hanno coinvolto. Scopre così che il movente dell'omicidio sta nel tentativo di non far aggallare il segreto contenuto nel cosiddetto codice Da Vinci - legato ai simboli contenuti nell'ultima cena di Leonardo - dove risulterebbe chiaro il mistero raccolto dai templari secondo il quale Gesù era un uomo comune che ebbe una moglie (Maria Maddalena) e una discendenza e che sarebbe risultata assai scomoda per la Chiesa.
Se nel controverso quanto fortunatissimo romanzo di Dan Brown il fittissimo mistero che coinvolge il Priorato e il Sacro Graal è raccontato con ampiezza di documenti storici tanto da apparire un libro a tesi che proprio per questo ha suscitato un autentico vespaio, al cinema il film di Ron Howard, regista di indubbie capacità professionali, si perde nelle arzigogolature della trama, costringendo i due protagonisti in fuga a ripetute spiegazioni verbose che altrimenti sfuggirebbero allo spettatore. Sicché l'arditezza della prova (portare al cinema un romanzo tanto complesso) quanto l'eccesso di ambizione, uniti a una trama lambiccata e farraginosa e a un casting che ha affidato a un'attrice totalmente priva di carisma e personalità come Audrey Taoutou un ruolo di primo piano, rendono il film complessivamente fragile, a  dispetto del tentativo di riportare in immagini le tesi di Dan Brown, dei notevoli flashback sulla storia del passato e della ricchezza di riferimenti al simbolismo, all'occultismo, alla cabala e all'enigmistica.

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