Regia di Ron Howard vedi scheda film
Lungi da me accodarmi alle polemiche suscitate dalle gerarchie cattoliche per i presunti contenuti blasfemi del film (anche perché, secondo me, quello del vescovo dell'Opus Dei, interpretato da Alfred Molina, è uno dei pochi personaggi credibili dell'intera vicenda), bisogna dire che dopo cinque minuti dall'inizio del film, visto il direttore del Louvre mettersi a fare dei rebus mentre agonizza dopo che gli hanno sparato, si ha già il forte dubbio che non si tratti di una cosa seria. Quando, poi, dopo altri cinque minuti, entra in scena Audrey Tautou (fascinosa come una bezzuca), il dubbio lascia il posto alla certezza. Si arriva, così, di inverosimiglianza in inverosimiglianza, a un punto tale che ci si può attendere l'entrata in scena di Superman oppure di Zidane che distrugge la sede dell'Opus Dei a testate, oppure l'entrata in scena del redivivo papa Wojtyla a bordo di una papamobile volante che si porta i due personaggi all'inferno oppure in paradiso, che tanto non cambierebbe niente. Eppure, nonostante l'improbabilità del tutto e l'inadeguatezza degli attori (sì, anche di sua maestà Tom Hanks, sul cui volto si legge più volte la domanda "ma cosa ci faccio qui?"), il film di Howard, realizzato con grande dispendio di soldi e mezzi, si guarda come si guarderebbe un film di fantascienza, o come un "Harry Potter" o un "Signore degli anelli". E nonostante tutto questo le due ore e mezzo del film trascorrono abbastanza veloci, anche se a momenti serpeggia l'ormai celeberrima domanda che poneva il Tuto agli altri spettatori ai tempi del cinema in piazza e della televisione al bar: "E voi vi fate prendere così per il culo dal regista?" (15 luglio 2007)
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