Regia di Pedro Almodóvar vedi scheda film
Indubbio che il buon Pedro Almodovar abbia raggiunto una cifra stilistica estremamente personale e che il suo modo di raccontare le storie abbia ormai lasciato per strada tutte le deviazioni dal sapore grottesco degli inizi e si concentri mirabilmente sui suoi splendidi personaggi a disegnare un nuovo tipo di melodramma,quasi una riedizione dei melodrammi fiammeggianti di Sirk,sia ben chiaro una riedizione assolutamente moderna e legata ai nostri tempi.Il buon Pedro ha poi un affetto particolare per i personaggi femminili e questo suo ultimo film ne è prova concreta,perche'ci fa conoscere un gruppo di personaggi femminili assolutamente magnifico.Comincia con una sequenza al cimitero in cui varie donne stanno badando a delle lapidi,un cimitero affollato invero,come se fosse un luogo per coltivare relazioni sociali e non un luogo per raccogliersi con i propri cari perduti.E viene introdotta Raimunda,la Penelope Cruz piu'sorprendente degli ultimi anni,carnosa,carnale popputa molto piu'di quanto io ricordi(e da maschietto su certe cose mi ci casca l'occhietto e comunque anche una battuta della madre va assolutamente in questo senso ),con degli occhi enormi,espressivi,gonfi di lacrime quasi sempre sul punto di scoppiare in un pianto liberatorio,con le dovute proporzioni sembra una riedizione nel XXI secolo della Loren degli anni migliori.A quasi venti anni di distanza quando c'erano donne sull'orlo di una crisi di nervi,qui tutte le donne che compongono il nutrito cast di questo film appaiono ferme, decise e sempre assolutamente dominanti sugli uomini che qui sono ridotti a mera tappezzeria,uomini grigi,sfocati o addirittura talmente dannosi da essere degni solo di essere eliminati.Quando entra in scena il personaggio della madre di Raimunda e Sole(la sorella di Raimunda,che fa la parrucchiera abusiva)quella che appare come una svolta fantastica al racconto non disturba piu'di tanto e si resta ammaliati a guardare queste grandi attrici e ad ascoltare i loro dialoghi colmi di rimpianti ma anche di tanta forza d'animo per non farsi schiacciare dagli strali del crudele destino.E'anche un film che segna un ritorno alle radici,a quella regione,la Mancha,nota per essere la regione col piu'alto tasso di ventosita' e di pazzi(che siano legate le cose?),un ritorno al passato prossimo ma che sembra cosi' lontano e sfumato nel tempo.E ci sono altri temi ricorrenti come la difficolta'dei rapporti familiari,l'infanzia negata con la morte che aleggia su tutto il film col suo fare minaccioso...eppure una piccola speranza si dischiude...Cromaticamente è un film virato al rosso:sono rossi gli inerni delle case,le tappezzerie,le cornici dei quadri,i vestiti di Raimunda,il rosso del sangue nella cucina quasi non risalta,il sangue di quell'omicidio piu' o meno giustificato o giustificabile si confonde col resto.Un plauso particolare va a tutte le attrici del cast che sono veramente ammirevoli per come vivono la parte sulla loro pelle e per quello che riescono a trasferire dall'altra parte dello schermo.Non so se è il miglior film di Almodovar,regista che amo particolarmente ma di sicuro è un altro suo capolavoro....
bella,assolutamente non male
parte difficile,di sfumature,bravissima
bravissima
impagabile
una sorpresa,non credevo fosse cosi'brava
eccellente regia sia per come racconta la storia sia per la direzione delle attrici...
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