Regia di Rob Zombie vedi scheda film
A cavallo tra azione e horror, questo film racconta la storia di una famiglia dedita ad efferati omicidi con matrice satanista. Scoperti i misfatti, la loro casa, un ranch nel Texas, viene circondata dagli uomini di uno sceriffo che successivamente si rivela sanguinario quanto loro, seppur "illuminato" da fanatismo religioso. Riusciti a sfuggire, alcuni di loro si ricongiungono con altri membri della famiglia, e proseguono nelle loro azioni efferate, ma la fuga è destinata a finire. Ho visto questo film senza conoscere l'esistenza del predecessore, la cui visione sarebbe stata certamente importante, se non altro per comprendere meglio una vicenda che ad inizio narrazione sembra già avviata e personaggi assai "sopra le righe", che appaiono animati da un profondo nichilismo, il quale spinge alcuni di loro a cercare soddisfazione nella violenza e nell'abbrutimento, in un contesto sociale - il profondo sud degli Stati Uniti Occidentali, di fine anni '70, polveroso e decadente - che sembra non offrire alcuna prospettiva. In quest'ottica va inquadrata la sequenza di torture, fisiche e psicologiche ed uccisioni, che il regista mostra con compiacimento ed una certa dose d'ironia. Il film mette a dura prova lo stomaco dello spettartore : è veramente truculento. Questo connotato può essere apprezzato o disturbare; senza dubbio, però, sono aspetti positivi i dialoghi, assai volgari ma originali e ben curati, alcune eccezionali sequenze - la corsa verso la morte, a conclusione del film - e la colonna sonora.
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