Regia di Rob Zombie vedi scheda film
Innanzitutto partiamo dal titolo. Perche' come al solito la distribuzione italiana ha sfornato un titolo che ha ben poco a che fare con quello originale. So che c'e' anche qualcuno che si lamenta del perche' sempre piu' spesso vengano mantenuti i titoli originali, definendo l'operazione come una stupida "moda", se non come una spiacevole forma di servilismo nei confronti degli "amici americani". A costoro direi alla Toto' ..."ma mi facciate o piaceere"...Perche' personalmente mi infastidisce l'operazione opposta, se, come in questo caso, il titolo viene stravolto. Cosi' "The Devils Rejects" diventa "La casa del diavolo"... Veramente bravissimi. Lo scopo, commerciale, e' chiaro. Da un lato ci si riallaccia al titolo precedente, "La casa dei 1000 corpi" , di cui il film e' una sorta di sequel, riprendendone i personaggi. Dall'altro si tende soprattutto a cercare di far andare in sala il maggior numero di appassionati del genere, la parola casa e' da decenni associata infatti all'horror. Il tutto ha un sapore decisamente squallido e non sarebbe male punire i responsabili di questa ennesima porcheria facendoli passare "una seratina" in compagnia di Otis e Spalding...Che anche in questo film non scherzano affatto. Se ne accorgeranno tutti gli spettatori sin dalle prime immagini di questo brutale, sconvolgente e devastante film che il Metal Rob Zombie ha sfornato tenendo ben presente ancora una volta la lezione impartita negli anni '70 da Tobe Hooper e che deve molto nell'uso del montaggio al miglior Sam Peckinpah, quello del "Mucchio selvaggio" per intenderci. Ma non si tratta di semplici citazioni. Questo duro e spiazzante horror (road/western) movie, e' proprio un film degli anni '70. O almeno una copia venuta meglio dell' originale. Esagerazioni ? Forse. Ma la naturalezza e l'efficacia con cui quei favolosi anni (anche per l'horror) vengono rievocati cosi' alla perfezione da "La casa del diavolo" non ha eguali o quasi nella cinematografia recente. Questo sia nelle immagini che nelle sporca e cattivissima messa in scena. Notevole anche la sceneggiatura, (e questa e' una piacevole sorpresa) infarcita di dialoghi taglienti e di acida ironia, che descrivono personaggi folli ma fatti di carne e quindi crudelmente autentici. Fatta eccezione per la sola mamma Firely, troppo ma veramente troppo sopra le righe. Per non parlare della colonna sonora, semplicemente da sballo. E cosa dire del "fisico di ruolo" (traduco alla Severgnini, vista l'antipatia che provo per i francesi e la loro lingua...) dei protagonisti, tra cui la mozzafiato moglie del regista? Chiaro non e' un film "adatto" a tutti i palati, anzi tutt'altro. Il sangue scorre a fiumi. (E come il film sia riuscito a trovare una degna distribuzione e' sorprendente. Ma sara' stata molto, ma molto dura, quindi un bravo in piu' al suo regista). C'e da scommettere che molti, anche durante una visione domestica, non riuscirebbero facilmente a portare a termine la visione... E in effetti la brutalita' e la crudezza di molte scene, mai pero' gratuite o spettacolarizzate come accade (troppe) altre volte, mettono decisamente a dura prova anche lo spettatore piu' avvezzo. Ma i cultori del genere (aveva ragione chi me lo aveva consigliato) non possono mancarlo. Perche' questo film e' gia' un "cult". Voto 8,5
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