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I colori della gioventù

Regia di Gianluigi Calderone vedi scheda film

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La recensione su I colori della gioventù

di mm40
3 stelle

Umberto Boccioni fra il 1908 e il 1916: da giovane artista di scarsa fama a firmatario - con altri - del manifesto dei pittori futuristi; dall'incontro illuminante con Filippo Tommaso Marinetti allo scoppio della prima guerra mondiale.

 

Negli anni Settanta Gianluigi Calderone ottenne un effimero successo istantaneo, ma di scarsa eco temporale con i suoi primi due lavori per il grande schermo: Appassionata (1974) e La prima volta, sull'erba (1975); da quel momento in avanti il regista si rivolse  solamente al mezzo televisivo, firmando una buona serie di lavori per la tv di Stato. Fra questi, nel 2005, I colori della gioventù, biografia dell'artista Umberto Boccioni, fra i maggiori esponenti del futurismo e oggi maggiormente noto in quanto autore della statua raffigurata sulla moneta da 20 centesimi di euro, dal titolo Forme uniche della continuità nello spazio. La sceneggiatura di Giordano Bruno Guerri, Roberto Iannone e Patrizia Pistagnesi è rispettosa della figura del protagonista come dello svolgimento cronologico dei fatti raccontati, facendo partire la narrazione dal momento in cui, 26enne, Boccioni incontra Marinetti e si infatua irreversibilmente del futurismo; la Storia rimane in secondo piano quantomeno fino a tre quarti dell'opera, quando irrompe la prima guerra mondiale, durante la quale l'artista muore. La dignitosa confezione del lavoro si accompagna ai toni e agli espedienti classici 'televisivi' (prevalenza di interni, personaggi e dialoghi lineari, una fotografia patinata tendente al fasullo) che naturalmente finiscono con l'appiattire il film. Novanta minuti di durata, nel cast: Andrea Di Stefano, Christiane Filangieri, Emilio Bonucci, Valentina Sperlì. 3/10.

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