Regia di Libero De Rienzo vedi scheda film
Imbarazzante apologia di reato e dell'infantilismo, che reato non è, ma ugualmente andrebbe, se non punito, stigmatizzato. Produzione di basso profilo di cui si è inspiegabilmente fatta connivente anche la Rai (è giusto che certi misfatti vengano denunciati), il filmetto vive su un paio di idee stereotipate e gggiovani e pretende di pontificare e insegnare la vita con massime illuminanti del tipo "Cerca il bambino dentro di te", "Per andare d'accordo con gli altri prima devi andare d'accordo con te stesso" o il capolavoro "La morte non esiste, perchè quando muori poi mica te ne accorgi più". Geniale! Speculazioni risibili di pseudofilosofia spicciola da 18enne brufoloso che vive per farsi le canne. Il mondo visto da una prospettiva ottusa e presuntuosa.
Il ventenne Yuri, figlio di uno stupro e allontanato dalla famiglia, spaccia droga per vivere, è ossessionato dai poliziotti e dal volersi fottere la sua stessa sorella. Lo fa, peraltro, ma lei ricambia per pena più che per un qualche sentimento positivo. Poi un giorno i poliziottacci cattivi lo fermano per un banale controllo e lui, strafatto e nel panico sebbene in quel momento 'pulito', chiaramente non può che prendere una pistola e farsi saltare le cervella con un bel gesto dimostrativo pubblico e inutile.
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