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Mission: Impossible 3

Regia di J.J. Abrams vedi scheda film

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Paul Hackett

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La recensione su Mission: Impossible 3

di Paul Hackett
6 stelle

Il primo episodio della saga di "Mission Impossible", diretto da Brian De Palma, era un buon film d'azione, una pellicola in qualche modo "classica", sia pur nell'inevitabile profluvio degli effetti speciali. Il secondo episodio, diretto da John Woo, era un deludente, inverosimile (e un po' ridicolo) fumettone, molto più preoccupato dall'affastellare virtuosismi e scene d'azione paradossali piuttosto che a strutturare una trama degna di questo nome. Al terzo episodio della serie il testimone passa nelle mani di J.J. Abrahams, esordiente alla regia ma già navigato produttore esecutivo (i serial "Lost" a "Alias" nel suo curriculum) e l'esito finale si attesta su una dignitosa sufficienza. La trama, ancora una volta, è poco più che un canovaccio, una scusa per imbastire mirabolanti "missioni impossibili" ad uso e consumo di un Tom Cruise sempre a suo agio nel ruolo dell'agente speciale Ethan Hunt. Il film è scorrevole e si fa guardare senza problemi, le scene d'azione sono ben coreografate, gli effetti speciali credibili, il cast ottimo e abbondantissimo. Il difetto, classico, di questo genere di pellicole è quello che chiamo "effetto videogioco": alla fine sembra di assistere ad un cartone animato o ad un videogame, non ci si appassiona, non ci si emoziona, resta tutto sulla superficie e dopo pochi minuti si è già dimenticato tutto. Voto sufficiente.

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