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I banditi del tempo

Regia di Terry Gilliam vedi scheda film

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La recensione su I banditi del tempo

di mm40
6 stelle

Una sera, dall'armadio, il piccolo Kevin vede spuntare in camera sua un branco di nani ladroni che viaggiano nel tempo. Si unisce a loro e va a conoscere da vicino il Minotauro, Napoleone, Robin Hood e tanti altri personaggi della Storia, fino ad assistere allo scontro finale fra Bene e Male.

 

I banditi del tempo è il primo vero sfoggio di ciò che verrà in seguito conosciuto come "gilliamesque", ovvero dello stile roboante, colorato, bizzarro, visionario di Terry Gilliam. Dopo un paio di cortometraggi, altrettante co-regie per i Monty Python's firmate insieme a Terry Jones e Jabberwocky (1977), pellicola a cui non mancava l'impronta dell'autore, ma che difettava principalmente in budget, ecco che Gilliam riesce, con quella che è a tutti gli effetti la sua opera seconda, a definire al meglio i suoi canoni estetici e stilistici, nonchè contenutistici. La fiaba, perchè questa storia non è altro che una fiaba, è opera del regista e di un altro ex MP, ovvero Michael Palin, che non compare solo come co-sceneggiatore, ma anche come interprete, così come John Cleese. Ma il distacco dal Flying Circus è netto e Gilliam ci tiene a sottolinearlo; nel cast infatti i nomi di rilievo sono altri: Sean Connery, Ian Holm, Ralph Richardson, Shelley Duval, Peter Vaughan, Katherine Helmond e David Warner, per citare i principali. Altra caratteristica dell'opera del cineasta americano, qui presente e in futuro imprescindibile, è il ritmo inarrestabile; a dire il vero la pellicola non è esente anche da un certo retrogusto buonista e da un approccio talvolta smaccatamente kitsch (l'idea centrale dei nani, per es.). Curiosità: in veste di finanziatore compare anche l'ex Beatle George Harrison, che aveva già aiutato i MP a produrre Brian di Nazareth (1979); ed è proprio un suo pezzo inedito a chiudere il film, sui titoli di coda. 6/10.

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