Regia di Adrien Maben vedi scheda film
La musica dei Pink Floyd si è da subito prestata a ogni tipo di contaminazione artistica (basti pensare alla colonna sonora di Zabriskie Point di Antonioni, 1970); nessuno però aveva mai osato tanto quanto Adrien Maben, che nel 1971 propose al quartetto londinese di esibirsi dal vivo senza pubblico nell'anfiteatro romano di Pompei. Le rovine, l'antichità, la bellezza e la decadenza si mischiano a perfezione con i suoni dilatati, riflessivi e pulsanti della band; in scaletta ci sono brani leggendari appartenenti alla produzione del primo periodo come A saucerful of secrets, Careful with that axe, Eugene e Set the controls for the heart of the sun; in apertura e in chiusura di concerto viene adeguatamente spezzata a metà la lunghissima suite lisergica intitolata Echoes. Fra un brano e l'altro vengono inseriti brandelli di commenti e pensieri dei quattro musicisti, nonchè interessantissimi estratti dalla lavorazione in studio del nuovo album: The dark side of the moon, che sarà ancora una volta una pietra miliare del rock. Fra le dichiarazioni dei membri della band, colpisce quella di Gilmour secondo il quale la musica dei Pink Floyd non ha nulla di nulla a che fare con le droghe, di alcun tipo: eppure lo stereotipo del sound psichedelico e visionario verrà portato avanti (a ragione, secondo chi scrive) per l'intera carriera del gruppo. Divertente e ironico l'inserto di Mademoiselle Nobs, che sarebbe poi il nome del levriero che 'canta' il brano, prelevato dall'album Meddle dove era 'interpretato' da un altro cane chiamato come il pezzo originale Seamus. 6,5/10.
I Pink Floyd si esibiscono senza pubblico all'interno dell'anfiteatro romano di Pompei.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta