Regia di Adrien Maben vedi scheda film
Pur non essendo un fan sfegatato della band (io faccio il tifo più per i Grateful Dead), il "Live at Pompeii dei Pink Floyd" resta con probabilità una delle più pittoresche esibizioni concertistiche della storia del rock. Un faro dalla luce penetrante di lisergica bellezza che sanciva la fine di un'era. Quella della psichedelia. Il regista Adrian Maben dopo aver visitato il famoso sito archeologico di Pompei, nello specifico l'anfiteatro romano, ne rimase tanto affascinato a tal punto di fantasticarci su.. La celebre band inglese si dimostrò interessata già da subito alla stravagante proposta, e la performance live combinata con la regia adattata al documentario innovativo, donò a questo film qualcosa di mai visto prima. Come non lasciarsi ammaliare dalla corposa scaletta, il preludio si prospetta già ipnotico con la progressiva "Echoes part l"(di straordinaria forza e solennità l'assolo centrale di Gilmour). Il quartetto è affiatatissimo e le reinterpretazione in sede live delle più iconiche canzoni dei Floyd prima maniera (mio modesto parere le migliori), denotano abilità tecnica strumentale e contorta fantasia. Per il resto sono presenti le allucinate immagini di psichedelia pompeiana a impreziosire la cornice concertistica. Consiglio di accompagnare la visione con qualche birretta per goderne al meglio ogni sfaccettatura.. Altri brani che non hanno bisogno di elogi sono: "A Saucerful of Secrets", "Us And Them", "Set the Controls for the Heart of the Sun" e altre chicche che hanno fatto la storia della band. Questi erano i migliori Pink Floyd prima di presentare al pubblico mondiale l'altro capolavoro unico di "The Dark Side of the Moon". Traghettandoli però, malauguratamente, verso un prospettivo declino artistico che trasformerà la band, da lì a breve, in una macchina promozionale ingurgita soldi. Ma questa è un'altra storia.. Un concerto diverso dagli standard tradizionali destinato già da subito a diventare una pietra miliare. Metodicamemte deviato, allucinato. Senza ombra di dubbio imprescindibile.
8/10
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