Regia di Amir Naderi vedi scheda film
Noiosissimo, ha voluto strafare con sperimentazioni d’avanguardia: un’idea da corto e una battutina finale, per due ore di film: un bambino orfano, rimasto sordo per uno choc a quattro anni, si ritrova con una lettera inviata da un ammiratore a sua madre che teneva un talk show alla radio e che le dice di aver registrato tutti i suoi programmi e che nell’ultimo lei racconta la disgrazia occorsa alla sua famiglia e in particolare a suo figlio. Il ragazzo cerca il nastro, in un deposito che ne contiene molte migliaia: mezz’ora di compiaciuto cinema per la ricerca del nastro; poi la ricerca di un uomo che lo ascolti e lo ripeta ad alta voce in modo che lui possa conoscerne il contenuto leggendo le parole sulle labbra di chi lo ripete. Così sa dell’incidente e del fatto che c’è una possibilità che lui riprenda l’udito e la voce, ma il nastro non dice altro, lui si arrabbia, lo distrugge, con tutti gli altri, e corre, corre... finché si arresta e... sente gli uccelli cantare; il film chiude sul suo sorriso. Due ore di noia per pochissimi minuti interessanti e un prevedibile lieto fine...
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