Regia di David F. Price vedi scheda film
Il sottotitolo è L'ultimo sacrificio e per tanti motivi bisogna sperare che lo sia davvero, anche se la storia del cinema parla di diversi altri seguiti del primo Grano rosso sangue. Non è certo il caso di insistere con il discorso relativo allo sfruttamento di un titolo di discreto successo, ma questo secondo capitolo della saga del granturco assassino è veramente penoso. Alla trama del film originario si intreccia qui la vicenda di un padre giornalista appena licenziato da Newsweek e di suo figlio che devono passare qualche giorno insieme. Il giornalista vuole indagare sui fatti accaduti nel villaggio di Gatlin, mentre il figlio amoreggia con una ragazzina di Hemingford (il villaggio limitrofo) e lui stesso con una donna più matura, la quale sta ospitando a casa sua uno degli orfanelli di Gatlin. Per di più, il film vorrebbe dare una spiegazione razionale alla follia omicida collettiva del primo capitolo, individuandola in una muffa tossica che si sviluppa sul granturco e che ha effetti deleteri sulla mente dei ragazzi. Alcuni squallidi speculatori di Hemingford, guidati dallo sceriffo e dal pastore, avevano continuato a vendere questo granturco ammuffito, mischiandolo alla produzione buona. Ma l'ambiguità resta, perché alla resa dei conti il cielo si tinge di rosso e sembra partecipare alle vicende umane, mentre non manca anche un accenno di metamorfosi di un personaggio in licantropo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta