Regia di Liz Friedandler vedi scheda film
Piacevole film musicale, con interessanti spunti di riflessione.
Liberamente ispirato alla storia del vero Pierre Dulaine, il personaggio interpretato da Banderas, è piuttosto romanzato, in questa trasposizione cinematografica. Dulaine è stato un ballerino professionista e insegnante di danza, che a metà degli anni '90 aprì a New York corsi scolastici di ballo per ragazzini problematici, quelli emarginati, gli ispanici, i messicani, i cinesi o semplicemente gli abitanti dei ghetti di periferia, insomma il sottobosco suburbano, Dulaine ormai anziano, compare in un piccolo cameo. Nel film, girato, da Dianne Houston, Pierre persuade una scettica preside, a consentirgli di insegnare balli tradizionali, come il tango, la rumba, il fox-trot, ai ragazzi dei bassifondi, durante le oziose ore “punitive” del pomeriggio, perché nelle intenzioni e convinzioni di Dulaine, intravede per loro un’occasione per riscattarsi ,imparando a fare gruppo, apprendendo i fondamentali della disciplina e soprattutto il rispetto .Gli studenti bravissimi nell’hip-hop,sono assolutamente indifferenti al balletto classico e diffidenti e perfino impertinenti, nei confronti di questo insolito insegnate di ballo,che giudicano un damerino effemminato,che viene dai quartieri alt, però,a poco a poco, soprattutto, dopo che hanno assistito ad un numero di danza erotica,un sensuale tango ballato dalla splendida bionda Virshilas, vengono coinvolti dall'entusiasmo e dall'impegno di Pierre, che con umiltà e pazienza,insiste con le sue lezioni,senza demordere mai e alla fine la sua tenacia paga, i ragazzi si spingono oltre ogni aspettativa, mescolando lo stile classico di Dulaine con le più moderne tendenze hip-hop, riuscendo a creare uno stile dinamico e innovativo. Dulaine diventa una sorta di guida spirituale ,per questi “allievi particolari” non cattivi ,ma semplicemente condizionati, da una storia personale e familiare molto travagliata, fatta di miseria e degrado morale e li sprona a partecipare a una prestigiosa gara da ballo di New York, per dimostrare a tutti e soprattutto a se stessi, quel che sono stati capaci di apprendere, smentendo qualsiasi aspettativa fallimentare, proprio da parte dei loro stessi insegnanti, che li avevano giudicati perdenti e senza speranze. Il vantaggio di quest’esperienza sarò reciproco, anche Pierre scontrandosi e confrontandosi con una cultura diversa, avrà di chè imparare.
Il film tratta temi certamente non nuovi, ma lo fa con garbo e sincerità. L’emarginazione e la mancata integrazione, non sono piaghe scritte nel DNA, ma dipendono dalle esperienze, dal vissuto, dalle compagnie, dalla famiglia, insomma con i giusti incentivi e stimoli, si possono recuperare dei soggetti per cosi dire“difficili”: non esistono cattivi allievi, ma solo cattivi insegnanti
Banderas è perfetto nel ruolo del gentiluomo e sensuale ballerino. Il tango ballato da Virshilas è “sesso puro” come testualmente riferisce un’allieva estasiata.
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