Regia di Manuel Boursinhac vedi scheda film
Sarà anche un film di routine come afferma frettolosamente la scheda di Film tv ma magari avessimo sempre questi tipi di routine.La mentale non è un film che rimarrà nella storia del cinema,sia ben chiaro,ma è un prodotto solido,avvincente e che acquista tensione con il passare dei minuti.E’forse un po’ faticosa la prima parte,quella in cui il protagonista,Dris, dopo quattro anni passati a vedere il sole a strisce cerca di rigare dritto con un lavoro onesto e tutto l’armamentario del buon cittadino.Ma per un ex rapinatore come lui il passato è troppo ingombrante per essere nascosto come la polvere sotto il tappeto e naturalmente ritorna a far sentire la sua voce sotto la forma di quello che era il suo migliore amico,Yanis, che ora è diventato qualcuno grazie a loschi traffichetti locali.Più l’aspirante fruttivendolo vuole allontanarsi da questo mondo più vi viene risucchiato dentro e naturalmente fedele al motto “chi si estranea dalla lotta è ecc ecc” quando ci sarà da lottare sarà in prima fila prendendosi una sorta di aspettativa dalle regole del buon cittadino di cui stavamo parlando prima.
Il titolo si riferisce a una sorta di mentalità che si dovrebbe avere per restare tra colleghi di mala:ed è questa manca al protagonista che si vuole affrancare definitivamente dal suo vecchio mondo.
Teoricamente il genere a cui ascrivere questo film sarebbe il polar però con la piccola avvertenza che qui di poliziotti non se ne vedono.Viene analizzata con dovizia di particolari la guerra tra la banda di un vecchio narcotrafficante e quella a cui appartenevano Dris e Yanis,teoricamente per un carico di droga sparito ma più concretamente per il dominio nel traffico di droga all’interno della cintura parigina.E la lotta sarà all’ultimo sangue.La seconda parte è molto più filante della prima anche per uno stile molto più action in cui il regista sembra trovarsi più a suo agio.Le scene più movimentate sono comunque girate con stile abbastanza scarno ma decisamente efficace,senza troppi orpelli. E’un film notturno,nervoso immerso in ambientazioni sordide,periferiche che sono l’esatto specchio di chi le frequenta.
Non c’è la classica lotta tra il bene e il male.E’una lotta per la sopravvvivenza e non viene lesinata alcun tipo di violenza.Fatte le dovute proporzioni anticipa tematiche poi sviluppate,sicuramente con maggiore spessore di sceneggiatura e talento nella regia dal notevolissimo Truands di Frederic Schoendoerffer anche questo formalmente un polar ma incentrato sulle vicende di un gruppo di criminali.
Curiosa la scelta di Samy Naceri come inteprete del sempre agitato Yanis(ma forse neanche tanto visto che il film è sceneggiato anche da suo fratello Bibi Naceri) mentre Le Bihan che normalmente gradisco qui ha sempre la faccia un po’ così,come se avesse appena preso il 34 sbarrato in faccia….
regia senza troppi orpelli ma efficace
ha sempre la faccia un pò così,come se avesse appena preso il 34 sbarrrato in faccia
semra caricato a pallettoni
è bella la principessa...
non male
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