Regia di David Lean vedi scheda film
L'unico film di David Lean a cui il Mereghetti assegna il massimo punteggio è questo adattamento di un celebre romanzo di Dickens che in seguito sarà rifatto parecchie volte, più recentemente da Mike Newell. Anche se probabilmente non rende il dovuto ad altri importanti film dell'autore, qui il critico-tuttologo ha visto giusto, perché è davvero una delle migliori versioni in assoluto dell'universo di Dickens, che rende molto bene le atmosfere gotiche della parte iniziale, poi i numerosi colpi di scena che vedono il giovane Pip diventare un gentiluomo di "grandi speranze" e confrontarsi con il crudele mondo dei ricchi rappresentato dall'eccentrica miss Havisham e dalla bella ma cinica Estella, di cui si innamora. Lean ha apportato diversi cambiamenti alla trama, di cui il più clamoroso nel finale, ma chi come me ha visto solo il film non se ne accorge neppure e apprezza un'opera visivamente ricchissima nella fotografia in bianco e nero di Guy Green e popolata da personaggi memorabili tra cui spicca soprattutto miss Havisham, interpretata da una bravissima Martita Hunt. John Mills non ha l'età del personaggio ma mi sembra comunque convincente e molto espressivo e, fra i vari caratteristi, si apprezza una giovane Jean Simmons come Estella bambina e un Alec Guinness ancora poco famoso al cinema nel ruolo dell'amico del cuore Herbert Pocket. Un esempio di cinema letterario di qualità che rispetta il romanzo pur modificandolo e adattandolo con grande successo alle esigenze del mezzo audiovisivo.
Voto 9/10
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