Regia di Chris Columbus vedi scheda film
Rent non è un film. Rent è la cristallizzazione di un'emozione.
Dell'emozione di quanti, allora, videro raccontata in musica la loro storia, o piccoli frammenti della loro anima; dell'emozione di chi non ha ancora scelto fra Roger e Mark; dell'emozione che quell'epoca sembrava portare con sé e si è risolta in una silenziosa implosione di nulla di fatto.
Rent non aveva grandi coreografie neanche in originale e, che sia stata scelta precisa o incapacità congenita di Columbus, il fatto che le canzoni siano poco più che dialoghi cantati funziona ugualmente, perché quello in fondo sono. Rent ha avuto praticamente un solo cast, ed è quello che si ritrova qui, ed è quello che rimarrà. Rimarrà questo Angel, questo Tom, questo Mark, questo Roger, questa Maureen, questa Joanne. Rosario Dawson è venuta a sostituire Mimì, ed è bellissima e dolorosa.
Rent è un gioioso inno alla vita nelle parole di chi è condannato a morte. E forse questo un po' manca, perché qua e là emerge una certa amara nostalgia, il rimpianto di non aver poi visto le cose cambiare.
Rent non avrebbe potuto essere rovinato in maniera irreversibile, perché ci sono le canzoni di Larson, e con quelle canzoni, per un istante, per un'ora, per due tempi, quelle emozioni puoi ancora e sempre affittarle.
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