Regia di Chris Columbus vedi scheda film
Arrivato alla visione non certo con il massimo dell’entusiasmo (perché trascinato da gentile consorte, anch’ella critica in questi lidi…) mi sono dovuto ricredere man mano che il film procedeva fino a veri e propri momenti di commozione (il funerale di Angel su tutti).
La storia è bella, le canzoni sono belle, gli attori sono bravi (anche se su tutti splende Rosario Dawson che, ironia della cinegenia, è l’unica che non faceva parte del cast del musical) ma c’è qualcosa che, purtroppo, mi ha lasciato il senso di un’occasione mancata.
Da una storia come Rent si poteva procedere in due direzioni: asciugarla del tutto dai numeri musicali e renderla una delle “otto milioni di storie” della Grande Mela, e qui tutti avremmo voluto che il progetto fosse rimasto in mano a Spike Lee, e dall’altra, servire le coreografie con movimenti di macchina e messa in scena, cose che purtroppo, il regista non fa (ad eccezione del “Tango Maureen”, spettacolare).
Per cui si rimane sospesi, ci si appassiona alla storia ma la maniera “reale” di filmare i numeri cantati non giova al racconto che avrebbe meritato altra mano e altra leggerezza.
Perché verde? Perché, appunto, la storia è bella, le canzoni sono belle, gli attori sono bravi…
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