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Il regista di matrimoni

Regia di Marco Bellocchio vedi scheda film

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La recensione su Il regista di matrimoni

di ed wood
6 stelle

Film delirante, nel bene e nel male. Se tutti i film di Bellocchio possono definirsi in qualche modo "surrealisti" o almeno "onirici", saltando senza pudore tante connessioni logiche fra una scena e l'altra, questo Regista di Matrimoni invece sprofonda di brutto nella palude dell'irrealismo, per risollevarsi di tanto in tanto, in corrispondenza di qualche trovata felice. Film anarchico in tutto e per tutto, ma anche confuso e velleitario, conferma Bellocchio come illustre "reduce" e tenace prosecutore del glorioso cinema d'Autore europeo degli anni 60 e 70, quando davvero la Settima Arte era libera da costrizioni narrative e si avvicinava, nei momenti migliori, alla poesia o al saggio...Il problema è che qui mancano sia la lucidità sia il ritmo sia la potenza espressiva di Vincere e dell'Ora di Religione, tanto per citare due suoi bellissimi film della maturità...Tra una citazione e l'altra dei capolavori dadaisti e impressionisti degli anni 20 (dalla musica che Satie compose per Entr'Acte di Clair alle libere associazioni figurative come in un film della Dulac), tra una disquisizione sullo stato delle cose nel Cinema italiano contemporaneo e uno sguardo fulmineo ai massimi sistemi (vita, morte, amore, religione, arte, legge, sogno, classi e riti sociali...manca solo la politica, la cosa più importante), scappano anche parecchi sbadigli. E ci si sente spaesati come il povero Castellitto...

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