Regia di Massimo Andrei vedi scheda film
Generalmente non sopporto i film di vampiri o quelli nei quali ci sono uomini che si travestono da donna, ovviamente con alcune eccezioni (il Dracula di Browning e A qualcuno piace caldo, per esempio).
Devo invece dire che Mater Natura non mi è dispiaciuto, pur essendo un film in cui il travestitismo è tratto distintivo sia per coloro che fanno teatro sia per i veri travestiti che si prostituiscono sul marciapiede sia per chi, infine, si sente a proprio agio in abiti muliebri nella vita di tutti i giorni. Basti pensare che uno dei personaggi fondamentali del film è il compagno Wladimiro Guadagno alias Vladimir Luxuria. Questo di Andrei è un film al tempo stesso vitale e dolente (come Napoli, verrebbe da dire), che indica la necessità di cambiare per rimanere sé stessi, principio che vale per gli individui come per la società. Mater Natura è un'opera che si avvale del vivace e multiforme universo teatrale partenopeo ed ha in Maria Pia Calzone una protagonista degna erede di una Ida Di Benedetto dei tempi LGBT.
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