Regia di Massimo Andrei vedi scheda film
Il film mescola bene commedia e dramma. Si ride e si riflette su temi importanti e seri come la prostituzione, rappresentata in più di una forma: da quella intesa come mercificazione del corpo, a quella politica (ben impersonificata dall'avvocata Luca Ward). E la trovata dell'agriturismo transessuale è davvero buona. Purtroppo la regia a tratti si fa un po' troppo videoclippara e sceglie soluzioni troppo semplici, con attacchi di musica da discoteca sparata a tutto volume che, se da una parte intende creare un'oasi-sogno irreale (vedi la scena all'autolavaggio), d'altra parte finisce per sconfinare nel trash. La sceneggiatura inoltre è un po' discontinua, saltando da un filone narrattivo ad un altro senza molta continuità. Restano comunque delle buone scene: l'amore all'alba tra i due innamorati e il confronto tra Desiderio e la moglie di Andrea, su tutte. Discrete le prove attoriali, con una brava Maria Pia Calzone e un convincente Vladimir Luxuria, sebbene ogni tanto sopra le righe. In definitiva un piccolo film sincero e onesto quanto basta, ma che resta un'occasione in parte sprecata tra ovvietà e cadute di gusto. Oltretutto credo che la cadenza napoletana, che sconfina spesso nel dialetto, penalizzi il film.
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