Regia di Carlos Saldanha vedi scheda film
Gli animali dell'era glaciale vivono tranquilli e beati nella valle che giace tra i ghiacciai, come se fosse un parco dei divertimenti, quando i primi scricchiolii annunciano il disgelo, che rischia di inondare la vallata, annegando tutte le creature. Intanto, il surriscaldamento terrestre provoca strani fenomeni, come lo scongelamento di mostri antidiluviani feroci e famelici e la presenza dei piranha in acque un tempo gelide. E mentre il vecchio branco, formato dal bradipo, dalla tigre zannuta e dal mammut, emigra in direzione di una barca che può mettere in salvo gli animali, con il pachiderma che cerca di convivere con la consapevolezza di essere l'ultimo esemplare della propria specie, destinata all'estinzione, proseguono le disavventure di Scrat, lo scoiattolo mannaro, sempre alle prese con la sua ghianda, della quale non riesce ad ottenere il pieno possesso.
Nonostante qualche invenzione per tenere viva l'attenzione sul gruppetto di animali preistorici, la seconda puntata dell'era glaciale soffre inevitabilmente di una carenza d'originalità rispetto al primo episodio. All'elogio dell'amicizia, che stava alla base del primo episodio, si aggiunge qui il panegirico dell'amore, visto anche come viatico al perpetuarsi della specie, altrimenti destinata all'estinzione (sotto questo aspetto il film potrebbe piacere al cardinale Ruini e all'on. Buttiglione). Gli autori aggiungono alla vicenda qualche personaggio buffo, come i due opossum Crash e Eddie, la mammutta Ellie e gli avvoltoi, che attendono pazientemente l'inondazione per avere molto cibo a portata di becco. Ma l'attenzione di tutti è, ovviamente, catalizzata da Scrat, poiché tutti vogliono sapere se riuscirà finalmente ad impadronirsi della sua ghianda. Anche perché è lui, nel prologo, a far precipitare gli eventi. "L'era glaciale 2" è un film assai divertente, anche se non raggiunge le vette del prototipo.
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