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L'era glaciale 2 - Il disgelo

Regia di Carlos Saldanha vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'era glaciale 2 - Il disgelo

di bedazzled
8 stelle

Nella prima “Era glaciale” avevamo fatto la conoscenza di Manfred (Manny) il mammut, Diego la tigre zannuta e Sid il bradipo, antichissima –e modernissima- famiglia “di fatto” (come mai le gerarchie ecclesiastiche non hanno protestato?) alle prese con un cucciolo “umano”. Stavolta, con il disgelo della glaciazione e l’inondazione della vallata alle porte, i nostri eroi sono costretti a salvarsi e a salvare i loro simili preistorici. E qui Manny diventa l’eroe della storia: angosciato dal pensare di essere l’unico mammut rimasto in circolazione (metafora della solitudine a cui si condannano gli individui) trova improvvisamente una femmina della sua specie, che però si crede…un opossum, e si comporta di conseguenza. La questione centrale del cartone in 3D è infatti questa: ci si può amare anche se non si corrisponde all’immagine che gli altri hanno di noi? Manny all’inizio rifiuta la femmina di mammut, ritenendola una pazza, poi cerca di parlarle nel timore di una possibile estinzione della sua specie – e ci sono i terribili “pesci evoluti” sotto il ghiaccio…- infine accetta, dopo averla salvata dalle acque in piena, la sua “diversità”: lei rifiuta di accodarsi al branco di mammut che passano, ribaltando così il finale del “Libro della giungla” di Walt Disney dove Mowgli viene fatto tornare nel villaggio degli uomini, e sceglie di stare con il suo Manny, che a sua volta scoprirà anche lui di essere “un po’opossum” anche lui. In questo elogio della diversità come unica scelta possibile per la continuazione della specie si cela il vero messaggio politico del film.
La caratterizzazione dei personaggi – oltre alle bellissime animazioni dei ghiacci e delle acque dal segno spigoloso- è l’arma vincente del film: basti pensare agli sguardi dolorosi di Manny, alla frenesia di Sid, vero “trickster” preistorico, o al ciuffo perennemente in movimento della femmina di mammut. Una menzione d’onore va allo scoiattolo Scrat alla ricerca isterica della sua Ghianda –suo Paradiso personale- e al balletto degli avvoltoi sulle note di “Food Glorious Food” dal musical Oliver!

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