Regia di Raoul Walsh vedi scheda film
Perplesso. Peccato perchè il film è fatto molto bene, protagonisti bravi e dialoghi frizzanti dall'inizio alla fine, ma stona spaventosamente l'improvvisa impennata drammatica, che oserei definire sbalorditiva, dell'uccisione, sia pure involontaria con un proiettile vagante durante uno scontro tra gangsters in un parco pubblico, del neonato nella carrozzina. Io non so se ce ne siano mai state altre nella storia del cinema, a me ha lasciato a bocca aperta. Fino ad un attimo prima si rideva e scherzava, con i toni della commedia brillante americana di quegli anni ad ottimi livelli, d'improvviso la svolta tragica. E la cosa ancora più incredibile è che subito dopo l'efferato crimine, che avrebbe meritato uno sviluppo assolutamente 'serio', si riprende con i toni della commedia brillante. Ma si rendevano conto di quello che facevano? Boh. Il boss in doppio petto che rimbrotta il killer perchè ammazza la gente e poi a lui tocca salvarlo, e l'altro che ridacchia mi sembrano non cinici, di più, irreali. Non posso credere siano mai esistiti criminali del genere, per quanto cattivi possano essere. Ma anche se esistessero realmente, ciò non toglie che al cinema non ci sono ed è bene non vengano rappresentati, non si ridacchia sulla morte violenta di un neonato.
Nel prosieguo della storia poi il killer ghignante muore ammazzato da altri banditi, ma il boss in doppio petto finisce solo ammanettato: neanche la soddisfazione, allo spettatore, di saperlo finire sulla sedia elettrica, che all'epoca c'era e funzionava. Insomma, una sceneggiatura sconsiderata nel plot.
Ripeto, peccato, perchè il film, senza questa inaccettabile leggerezza, non sarebbe stato niente male.
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