Regia di Wayne Kramer vedi scheda film
Altro titolo che si infila nel canalone dei film post-tarantiniani, o semplicemente tarantinati, ma di Tarantino ce ne è uno, qualche altro autore è riuscito a proporre qualcosa di buono, mentre la maggior parte non ha trovato la gloria sperata.
Il film di Wayne Kramer, che omaggia nei titoli di coda autori come Sam Peckinpah, Brian de Palma e Walter Hill (…), si inserisce tra quelli che hanno disilluso le aspettative, questo nonostante non sia tutto da cestinare, ma si fa prendere troppo la mano sotto più punti di vista.
Dopo uno scontro a fuoco con dei poliziotti corrotti, Joey Gazelle (Paul Walker) ha il compito di far sparire una pistola utilizzata per l’occasione, ma la stessa finisce tra le mani del ragazzino vicino di casa che la utilizza per sparare al patrigno che lo vessa in continuazione.
L’arma potrebbe incastrare Joey ed i suoi soci, comincia quindi per lui una lotta contro il tempo, per far sparire le prove, ritrovare il ragazzino in fuga ed impedire che la pistola finisca nelle mani della polizia o dei suoi soci.
Pellicola convulsa che vede un vero e proprio calderone di personaggi e situazioni al suo interno con una trama che si apre sempre più a ventaglio.
Sarebbe quindi una buona occasione sulla carta, peccato che dalla stessa alcune delle tante, troppe, idee che fioriscono risultino inserite male o semplicemente poco utili quando non addirittura sbagliate.
In tal senso sono diversi i passaggi che non reggono a livello di credibilità, a partire da come Joey riesca a far sparire i bozzoli dei colpi sparati dal ragazzino, chiaro che il contesto tenda ad essere eccessivo, ma un conto è caratterizzare le scene con personalità, un altro è renderle poco armoniose con una trama che non è certo di ferro.
Sicuramente non aiuta la moltitudine di “bastoni tra le ruote” che si ritrova Joey anche se tra di essi si trovano personaggi di vario stampo, ma sempre pronti ad esplodere.
Se non altro il ritmo è vertiginoso e di conseguenza l’adrenalina fiocca copiosa, anche se alcune scelte stridono (ad esempio la preview sul finale proposta all’inizio è dannosa), mentre non mancano comunque alcune scene cruente davvero molto efficaci, ad esempio la risoluzione dei conti sul campo da hockey (con un metodo molto “pulp” per estorcere le informazioni) e poi l’adescamento da parte di una coppia di pedofili, un passaggio davvero forte e temerario, reso ancor più inquietante dalle inquadrature (un ombra angosciante dietro il vetro opaco di un bagno).
Purtroppo, si tratta comunque di alcuni tra i tantissimi segmenti proposti ed il finale, in tal senso, è, se non il meno digeribile, con ogni probabilità uno dei peggiori.
Un film che lascia dunque parecchi dubbi, probabilmente con meno ambizioni, tagliando alcuni personaggi di contorno ed aggiustando il tiro in qualche passaggio si poteva migliorare il risultato, che rimane principalmente contrastato, con alcuni pregi, ma anche inciampi che difficilmente possono passare inosservati.
Bramoso, tanto da non accorgersi anche di deragliare.
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