Regia di Niall Johnson vedi scheda film
Ambientata in un vicariato di provincia, dove vive la famiglia scombinata del vicario (lui è svanito, la moglie annoiata, la figlia ninfomane, il figlio adolescente effeminato), La famiglia omicidi vorrebbe essere una commedia alla maniera della vecchia Ealing (in particolare, La signora omicidi), intrisa di umorismo nero, costellata di delitti perpetrati con indifferenza, popolata di vecchiette inossidabili. La più “dura” delle quali è Grace, la nuova governante che giunge ad accudire la famiglia, della quale abbiamo visto, in un antefatto, le educate ma sanguinarie propensioni omicide. Le premesse lasciavano ben sperare: una cinica commedia nera, segnata dall’amore tutto inglese per le “eccentricità” che si celano al di sotto della quiete campestre, un grande cast, dominato da una Maggie Smith in punta di penna e sorretto da Kristin Scott Thomas e da Rowan Atkinson in due ruoli non dissimili da quelli che li lanciarono in Quattro matrimoni e un funerale. Purtroppo la miscela non funziona, appiattita da una regia e da una sceneggiatura scolastiche, che non arrivano mai né allo sberleffo né alla vera cattiveria. Poco più che una cartolina dalla “old England”.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta