Regia di Steve "Spaz" Williams vedi scheda film
Samson, sedicente leone della savana e leader dello zoo di New York, ha qualche conflitto con il figlio Ryan, che finisce su un container in partenza per l’Africa. Il padre, insieme al koala Nigel, alla giraffa Bridget, allo scoiattolo Benny e al serpente Larry, s’imbarca per andare a recuperarlo. Un’uscita equivocamente troppo simile a Madagascar. Mentre il film della Dreamworks si muoveva con intelligenza e ironia tra citazioni cinematografiche e musicali, ammiccando anche al pubblico più adulto, a casa Disney resiste la convinzione autolesionista di utilizzare il pop contemporaneo in funzione eccessivamente emotiva. E l’insistenza nel voler riverniciare di modernità una concezione datata delle storie. Il riferimento è alla parata finale con gli animali che accennano passi break e hip hop, ma si potrebbe aggiungere che non basta mostrare una partita di tartacurling per essere divertenti. E poi, la rivendicazione degli gnu, ingiustamente relegati alla fine della catena alimentare dallo storico predominio leonino, francamente avvince poco. Portatore sano di “messaggio” («è quello che hai dentro che determina chi sei») ma terribilmente fuori tempo massimo.
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