Regia di Mohsen Makhmalbaf vedi scheda film
Il diario semiserio di un seduttore forse pentito.In questa pellicola di sesso niente,al massimo se ne parla ,di filosofia invece se ne fa tanta.E i sospetti sulla riuscita di questa fatica di Makhmalbaf sono più che legittimi.Dopo un inizio folgorante(l'auto con sul cruscotto accese 50 candele,un santuario viaggiante oppure una bara con le ruote)il film comincia ad avvolgersi lentamente e inesorabilmente su se stesso prigioniero delle sue belle immagini e delle sue chiacchiere senza fine,chiacchiere su amore,provvisorietà e felicità che alla fine riescono a sfiancare anche lo spettatore più volenteroso.Pur essendo iraniano l'autore il film è girato in Tagikistan(in cui è possibile evidentemente osare di più) e sembra un opera europea piuttosto che orientale,qualcosa di vagamente accostabile alla Nouvelle Vague più cerebrale,oppure a certe commedie sentimentali anni 50 e 60.le temeatiche sono le stesse,pur se diversa la sensibilità e più sfumato il ruolo della donna.Quello che rimane è il diario di una solitudine mascherata dalle presunte capacità seduttive del protagonista.E quando la situazione si ribalta in un perverso gioco del destino,ecco proprio in quel momento il protagonista avrà di fronte a sè il riflesso del proprio fallimento.E nella sua circolarità il film finisce proprio dove era iniziato.In solitudine....
la regia è ricercata ma il film non attrae come dovrebbe
bene in un ruolo ingrato
non male
bene
ok
ok
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