Regia di Vincenzo Rigo vedi scheda film
Una rapina con omicidio porta i quattro banditi - tre uomini e una donna - a fuggire nelle campagne fuori Milano. Si rifugiano in una villa in cui marito e moglie già hanno grossi problemi fra loro; i nuovi arrivati sconvolgono ulteriormente l'assetto della situazione, generando altro sangue.
L'esordio di Vincenzo Rigo come regista, ma anche l'esordio di Vincenzo Rigo come direttore della fotografia, nonchè l'esordio di Vincenzo Rigo come montatore: Gli assassini sono nostri ospiti è una pellicola assolutamente figlia degli anni Settanta nostrani, quando con due soldi (ma davvero due: vedere per credere) e un po' di improvvisazione, più o meno chiunque avrebbe potuto girare un film e mandarlo in sala. Certo, una pellicola come questa deve essere stata proiettata per breve tempo in qualche cinemino di scarse pretese, ma in fin dei conti ben venga tutto ciò. Allo stesso modo non si può però trattare il lavoro dal punto di vista prettamente artistico, che lascia a desiderare a ogni livello; la sceneggiatura di Renato Romano e Bruno Fontana segue il classico canovaccio rapina + irruzione in una villa + sviluppi violenti e non sembra troppo efficace sul piano logico, ma pare evidente che l'obiettivo principale degli scrittori e del regista stesso era di dare emozioni e azione al pubblico. Che non mancano, ma neppure impressionano tanto, d'altronde. Attori: Anthony Steffen, Luigi Pistilli, Margaret Lee, Gianni Dei, Giuseppe Castellano, Giovanni Brusadori: cast non disprezzabile per la realtà poveristica in cui il lavoro si muove. Rigo tornerà sul set un paio di anni più tardi per licenziare entrambi i restanti film della sua carriera: Passi furtivi in una notte boia (Zelmaide) e Lettomania. 2,5/10.
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