Regia di Samuel Fuller vedi scheda film
I ricordi di guerra del regista in un film duro e asciutto.
Sicuramente è uno dei migliori film di guerra mai realizzati, benché (o forse proprio perché) esuli dai classici canoni americani e dall'obiettivo dell'intrattenimento del pubblico. Io non sono mai stato in guerra, grazie a Dio, ma credo che questa pellicola rappresenti la guerra così com'è: l'eroismo non c'entra niente, la vita umana non ha valore, si uccide in continuazione anche quando non serve o per errore, la propria vita è appesa ad un filo in ogni istante, si diventa cinici. Oltretutto, la guerra fa emergere il lato peggiore di ciascuno, e ognuno abbassa l'asticella di quello che è concesso e lecito, e quello che non si deve fare. Si può uccidere per un semplice momento di stizza, come accade all'ufficiale che fredda con il mitra la contessa nel castello.
Il formato è quelli della cronaca o del diario, e lo stile è asciutto e realistico, senza alcuna concessione alla retorica bellica o alla magniloquenza. Fuller conduce però il film con mano ferma e non si incaglia in momenti morti o nelle divagazioni, e anche nei passaggi in cui i soldati riposano, il film non lo fa, ma galoppa bene e non perde consistenza. Insomma, tutto ciò si può ottenere solo col talento più autentico e sincero.
La violenza che si vede non è poca, ma il più delle volte rimane fuori campo o comunque non viene enfatizzata con compiacimento. Ciò non di meno non perde la sua forza d'impatto, e a qualche spettatore potrebbe stringersi a momenti lo stomaco, come a me. Tuttavia è sempre possibile ravvisare una sua disapprovazione, il messaggio cioè che essa non è indifferente, perché è e sarà sempre un male. E' altresì evidente che quest'esperienza autobiografica del regista lo abbia traumatizzato per tutti gli anni a venire, a giudicare dai molti dei suoi film. Tuttavia, secondo me, Fuller non diventò un cinico, ma un “duro”.
Lee Marvin riesce a rendere un personaggio in bilico tra il cinico, il duro, e l'uomo dotato di un grande umanità. Gli altri attori sono tutti bravi, quasi sembra non recitino, e riescono a dar forma a personaggi realistici e credibili. Tuttavia mi hanno colpito per autenticità e profondità anche quelli secondari, come la bambina dei fiori o la donna belga che ospita i soldati in casa sua.
E' un film non piacevole, ma sicuramente sincero e vero, che non sbaglia un colpo in tutta la sua lunga durata, e che alla fine lascia ammirati. Ho visto la versione integrale uscita nel 2007, che sul DVD dura 2h e 34.
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