Regia di Samuel Fuller vedi scheda film
Un brandello di stoffa e brandelli di buon senso.La guerra secondo un reporter che l'ha vista veramente da vicino,forse troppo da vicino pe non rimanerne ossessionato per tutta la vita.La guerra è un insieme di antieroismo,fatalità ,errori pedestri a cui non si può porre rimedio,casualità,fantasmi che ti corrodono l'anima piano piano.La guerra è un susseguirsi di atti inutili contro l'umanità e non basta il riconoscere l'errore di una volta e cercare di rimediare salvando una vita innocente.Lo stile è diretto,documentaristico,non imbellettato o truccato da grande spettacolo per piacere al grande pubblico.E sono convinto che Kubrick per il suo Full metal jacket si sia anche ispirato a questo film di Fuller decisamente antispettacolare ma sicuramente esplicativo del punto di vista del suo autore riguardo alla guerra.Quello che conta non sono le medaglie alla memoria di cui si può fare volentieri a meno,quello che conta è sopravvivere,ritornare sano e salvo a casa cercando di non essere più condizionato dalla spietata voglia di autoconservarsi da una parte e dalla sete di perdono e redenzione dall'altra per gli errori fatti.Probabilmente non tutti apprezzeranno ma questo è uno dei film che sono più rappresentativi della crudeltà della guerra,molto più anche delle scene di massacro ultrarealistiche dei primi 20 minuti di Salvate il soldato Ryan....
ottimo
giovanissimo ma già bravo
non male
servirebbe un monumento per il vecchio Lee
ottima regia per un film poco conosciuto dal pubblico
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta