Regia di Samuel Fuller vedi scheda film
Con questo film, Sam Fuller pone l'equivalenza tra ipperrealismo (da sempre, cifra stilistica del suo cinema) e surrealismo (spesso accarezzato e solo ora pienamente abbracciato). Il cinema bellico fulleriano non avra' il rigore ritmico e la geometria implacabile di un Kubrick, ma si distingue per una struttura libera, aperta a digressioni di ogni genere. E' un film di (struggente, secca, amara) Poesia, nelle false vesti di uno sciatto resoconto in prosa. L'anti-retorica fulleriana si manifesta pienamente nella sua attitudine a riservare un ruolo centrale a fatti, eventi, situazioni, ambienti che, di norma, hanno una posizione marginale nell'economia narrativa del cinema di guerra.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta