Regia di Samuel Fuller vedi scheda film
Un buon film di guerra, che è preferibile comunque recuperare nella versione integrale di 146 minuti rieditata nel 2004, in grado di dare maggiore spessore ai personaggi principali
Un buon film di guerra, che però perde molto nella versione "breve" di 111 minuti rispetto a quella uscita nel 2004 di 146 minuti in grado di dare maggiore spessore ai personaggi. Infatti spesso si ha l'impressione di un treno lanciato in una perenne corsa, dove si passa fin troppo disinvoltamente da una battaglia all'altra in scenari di guerra molto distanti tra loro. Ciò non toglie che non manchi certo il ritmo al film di Samuel Fuller, coinvolto in prima persona per aver vissuto come reporter più fronti durante la Seconda Guerra Mondiale. Si passa così con una certa facilità da momenti puramente drammatici (quali la scoperta dei campi di concentramento nazisti) ad altri molto più "leggeri" e quasi comici (pochi, ovviamente, tra tutti il parto della donna francese aiutata dai soldati con ogni mezzo di fortuna). Su tutto emerge comunque una visione cupa e disincantata, ben rappresentata dalla frase che "l'unica gloria in guerra è sopravvivere".
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