Seconda guerra mondiale. Il Sergente e i suoi quattro soldati formano una pattuglia di "invulnerabili" in forza al "Grande Uno Rosso", il primo reggimento di fanteria americano. Le battaglie si susseguono, fronte dopo fronte, dalla Tunisia alla Sicilia; dalla Normandia al Belgio; attraverso l'Europa fino in Cecoslovacchia, dove si scoprono gli orrori dei lager nazisti. A guerra finita, il Sergente, come già gli era successo alla conclusione della prima guerra mondiale, accoltella un tedesco per errore, ma questa volta fa di tutto per salvarlo.
Note
Il grande Uno rosso non fa della guerra uno spettacolo e nello stesso tempo non va alla ricerca del "museo degli orrori". È un film controllato, eppure il suo impatto drammatico è lo stesso di un resoconto giornalistico che mostri che cosa è esattamente la guerra: uccidere o essere uccisi. Fuller ha partecipato in prima linea al secondo conflitto mondiale; il suo alter ego in questo film, fatto esclusivamente di soldati, è Robert Carradine: un sergente innominato e intoccato dalle emozioni, "simbolo incarnato e ammonitore della morte".
Un buon film di guerra, che è preferibile comunque recuperare nella versione integrale di 146 minuti rieditata nel 2004, in grado di dare maggiore spessore ai personaggi principali
La pregnante filosofia di questa pattuglia di invulnerabili è: “Noi non assassiniamo, noi uccidiamo”. E, da un fronte all’altro, fanno stragi con l’indifferenza di passacarte da un ufficio all’altro. Ripetitivo, mal recitato, privo di pathos, quasi un documentario.
Direi originale, perche il regista e Lee Marvin hanno vissuto in prima persona gli orrori della guerra e nessuno puo raccontarla in maniera migliore, divertente il parto in carro armato con ginecologi improvvisati.
La guerra in tutta la sua crudeltà vista dagli occhi del "grande uno rosso" dall'Africa all'Europa.Un vero e proprio documentario.Forse il piu bel film di guerra di sempre
Fumo, nebbia, morte…inizia così “il Grande Uno Rosso”, un (povero) Cristo cieco che (non) osserva una messe di cadaveri senza nome in un paesaggio smorto e sfocato. Poi un primo piano sulle gambe fasciate di un fantaccino, la solidità umana che disturba la morte impalpabile, in un orizzonte mancante. Lee Marvin (il sergente Possum) fa così la sua presentazione nell’incipit del film di… leggi tutto
Mah! Chissà che mi credevo...
Ben fatto ma retorico. La guerra è cattiva, i Tedeschi cattivissimi e gli Americani però conservano l'umanità. Mi verrebbe da dire 'cagata', ma non lo dico per rispetto ai tanti che vedo elargiscono a questo film una sfilza di stellette. De gustibus... leggi tutto
Grande spettacolo pirotecnico per un film che fa dell'azione la sua guida pressoché esclusiva. Un manipolo di soldati americani agli ordini del sergente Possum (un malinconico Lee Marvin) vengono seguiti dal regista dalle operazioni in nord africa fino alla liberazione dei lager nazisti, passando per lo sbarco di Sicilia e per quello di Normandia.
Fuller gira con spettacolarità e…
Un buon film di guerra, che però perde molto nella versione "breve" di 111 minuti rispetto a quella uscita nel 2004 di 146 minuti in grado di dare maggiore spessore ai personaggi. Infatti spesso si ha l'impressione di un treno lanciato in una perenne corsa, dove si passa fin troppo disinvoltamente da una battaglia all'altra in scenari di guerra molto distanti tra loro. Ciò non…
Il ruolo che lo consacrò fu indubbiamente quello di Liberty Valance ne "L'uomo che uccise Liberty Valance", ma Lee Marvin aveva già parecchia esperienza alle spalle: fu uno di quegli attori che che…
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Commenti (11) vedi tutti
Un buon film di guerra, che è preferibile comunque recuperare nella versione integrale di 146 minuti rieditata nel 2004, in grado di dare maggiore spessore ai personaggi principali
leggi la recensione completa di galavernaBuon film. Tecnicamente curato. Gli appassionati del genere non possono perderlo. X gli altri ci sono mille canali digitali. Voto 7/8
commento di DecimoDecisamente sopravvalutato. L'unico aspetto positivo è vedere Mark Hamill in un film che non sia Guerre Stellari!. 4
commento di BradyLa pregnante filosofia di questa pattuglia di invulnerabili è: “Noi non assassiniamo, noi uccidiamo”. E, da un fronte all’altro, fanno stragi con l’indifferenza di passacarte da un ufficio all’altro. Ripetitivo, mal recitato, privo di pathos, quasi un documentario.
commento di francaraccioI ricordi di guerra del regista in un film duro e asciutto.
leggi la recensione completa di BalivernaDirei originale, perche il regista e Lee Marvin hanno vissuto in prima persona gli orrori della guerra e nessuno puo raccontarla in maniera migliore, divertente il parto in carro armato con ginecologi improvvisati.
commento di wang yuvoto 7 [10.09.2008]
commento di PPDisperata domanda che un patito di warmovie come me si fa da due anni: dove caspita lo trovo "Il Grande uno rosso" di S. Fuller?!
commento di SpielbergmanGran bel film di guerra che si occupa più degli uomini che delle battaglie.
commento di florentia violaGrande film di guerra, avvincente, ricco di sequenze spettacolari, personaggi analizzati profondamente, e con un mitico protagonista.
commento di valien88La guerra in tutta la sua crudeltà vista dagli occhi del "grande uno rosso" dall'Africa all'Europa.Un vero e proprio documentario.Forse il piu bel film di guerra di sempre
commento di charade1982