Regia di Henry Hathaway vedi scheda film
E' un western particolare, o forse non è neppure un western, dal momento che non ci sono indiani e neppure cavalli. Non si vedono pistole (solo fucili), non ci sono inseguimenti, e anche il luogo dov'è girato è diverso dal western classico. Siamo infatti tra i laghi della California, che si sono comunque visti in diversi film.
Il tono è pacato e riflessivo. Contano i dialoghi, la definizione dei personaggi, e molto anche il passato. Esso è complesso, torbido, e viene svelato gradualmente nel corso del film. John Wayne è tra gli attori principali, ma non è il protagonista assoluto. In ogni caso già qui dà corpo al suo personaggio che spesso avrebbe interpretato: modi rudi, passionale, poche parole, ma sotto sotto un cuore buono. Betty Field, brava e carina, è qui una rosa con più spine che petali, e recita scalza per tutta la durata del film come una vera contadina di quell'epoca.
Il tema del film è forse come certi torbidi avvenimenti del passato, con strasichi di odio, rancore, sospetti, segreti e misteri possano avvelenare un'intera comunità rurale. Se poi ci mettiamo anche la superstizione e il pregiudizio allora tra le persone si alzano autentici muri di odio e rivalità. In ogni caso, vale la massima che finché i crimini non vengono alla luce e non vengono ammessi essi pesano come un macigno e continuano a produrre male anche a molti anni di distanza.
Per un'altra volta Henry Hathaway non delude e si conferma regista ai cui film si può apporre il marchio di garanzia di qualità. Gratta gratta le sue opere parlano spesso di odi e incomprensioni che si spengono e di conti col passato che finalmente si chiudono. E' sempre un regista attento al lato morale della vicenda che racconta, e al problema del bene e del male.
La fotografia è eccellente con i suoi colori nitidi e brillanti, che stupiscono per un film del 1941. Notevole anche la scelta delle inquadrature.
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