Regia di William Castle vedi scheda film
camicia di forza o più trash, cinque corpi senza testa. se ci si ferma a pensare che una diva come la crawford giri un film come questo, è semplicemente grandioso. certo col senno di poi, in tempi di rivalutazioni varie, william castle non è il trasharo, anche perchè il suo film non è la merda che ti capita di vedere di tanto in tanto, come per esempio la fattoria maledetta(e lo dico con tutto il rispetto, poichè a me piacque assai e assai mi divertii). certo che vedere la crawford che scende sgallettata e spavalda dal treno per raggiungere quello SLURP-oso lee majors, che in teoria l'aspetta desideroso e fedele a casa è esaltante. la vecchia carampana(e dico vecchia carampana con rispetto) che finge vanamente di sembrare giovane, con la parrucca e il trucco marcato sembra l'assassina di un dei film di dario argento del bel tempo che fu. così giovane e così morbido e succulento, lee majors giace però a petto nudo con una giovane nel letto matrimoniale. giustamente alla crawford girano i cinque minuti e cosa fa? prende un'ascia nella quale inciampa e decolla il fedifrago e la sventurata, tutto rigorosamente sotto gli occhi della fanciullesca figlia che ad occhi sgranati si fa il suo bel filmino privato. urlante e come urlavano le doppiatrici di un tempo, la portano via legata come un cotechino e la sbattano in un "sanatorio" per circa una ventina d'anni. come in profondo rosso quando vediamo l'assassino nel quadro, dagli occhi della figlia fanciulla passiamo agli occhi della figlia diane baker, cotonata come diane baker. la pulzella è stata adottata dagli zii e cresciuta coi sani principi della buona america rurale timorata di dio, che beve latte della vacche della propria vaccheria, che va in chiesa la domenica, che fa salire i negri dalla porta posteriore dei bus e che magari come vicino di casa ha un certo ed gein. ha un ragazzo bello e ricco, la cui famiglia però non vede di buon occhio il fidanzamento e cosa fa diane baker?... rivuole la madre con se. e la madre arriva contrita da vent'anni di "sanatorio", leggermente ingrigita nel modo di vestire. la figlia premurosa cosa fa a questo punto?... la porta in città e la fa pettinare e vestire esattamente come vent'anni prima. e la joan esattamente come all'inizio del film appare, cioè vecchia che vuol sembrare giovane. fenomenale quando una volta visto il fidanzato della figlia, da timida e insicura, ridiventa una panterona e cerca di sedurre il giovane facendo sentire in imbarazzo anche lo spettatore. nel frattempo iniziano gli incubi, le visioni e i morti ammazzati. il dottore del "sanatorio" capitato di passaggio alla fattoria è il primo a perdere il capo. grande momento d'attrice e di accanita fumatrice quando cerca nervosamente di accendersi una sigaretta sul pacchetto dei fiammiferi e poi spazientita lo accende con fare esperto sul disco che suona giusto di fianco a lei. la crawford però è grande talento e rende bene il personaggio anche quando piena di bigiotteria comincia a tremare neanche fosse una cristalleria sbatacchiata da un terremoto. e castle è bravo nel creare suspense e a giocare con lo spettatore come quando crediamo di vivere una visione folle della crawford e invece la troviamo nello spogliatoio della famiglia del fidanzato ripresa dall'alto mentre la figlia le smacchia l'unico abito che insiste a farle mettere. la camicica di forza sarà l'eredità che la madre passa alla figlia come colpa inflitta per la sua gelosia e il suo insano gesto.
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