Regia di Howard Hawks vedi scheda film
Il detective privato Philip Marlowe(Bogart) è chiamato ad indagare da un anziano e ricco uomo d'affari su alcuni ricatti d'un cui le figlie Carmen (M. Vickers) e Vivian (L. Bacall) sono vittime, ma finisce per scoprire molto di più .
Stilemi del noir incisi come stigmate sulle pagine di una scenografia contorta tratta da due storie di Chandler, "The Big Sleep" è un esempio eclatante di cinema classico , ossia contiene in se la grammatica cinematografica che tutt'oggi è alla base del cinema moderno.
La regia invisibile di Hawks si muove lineare, chiara, rinuncia a qualsivoglia movimento di camera superfluo che tende a distrarre dalla storia e dai personaggi. Nessun piano sequenza, nessuna profondità di campo, nessun vezzo autoriale.
Il Regista scompare dietro la narrazione dunque, che è pensata esclusivamente per lo spettatore, elevato a rango di presenza onnisciente . Spesso nel film vediamo e conosciamo gli eventi prima che il protagonista possa scoprirli, percepiamo la storia da un punto di vista superiore rispetto agli attori, sappiamo quello che loro non sanno, vediamo quello che loro ancora non vedono; una condizione privilegiata, sottolineata da una continuità narrativa trasparente (non nella storia, bensì nella costruzione della messa in scena), che viaggia parallela alla consapevolezza di chi vede il film, assecondata da movimenti di camera che "puliscono" la storia da qualsivoglia distrazione; tutta questa asciuttezza nella forma mantiene integra la linea temporale del racconto, rimarcando unità di tempo ed azione.
Perfetta Lauren Bacall, portatrice sana d'erotismo dall'animo torbido ; straripante come sempre Bogart, che solca il film avvolto, oltre che dal fido impermeabile, anche da un senso di malinconica ed inscalfibile giustizia.
Tenendo conto di tutto ciò , il film è un esercizio perfetto di stile, può definirsi un capolavoro da cui (ri)partire. Una lettura diversa, troppo protesa alla comprensione della storia ne sminuisce senz'altro il valore.
Ne esiste un discreto remake con Robert Mitchum, non paragonabile all'originale.
"Il grande sonno" , richiede la massima attenzione dello spettatore ed andrebbe visto almeno due volte, per apprezzarne ogni dialogo ed ogni sapiente inquadratura.
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