Regia di Howard Hawks vedi scheda film
È l'unico film di Howard Hawks ascrivibile al genere "noir" di cui è diventato uno dei prototipi di riferimento, col passare degli anni e la crescente aura leggendaria intorno a Bogart, a Marlowe e naturalmente al libro di Chandler che sta alla base del film, che pare riprendere molti dialoghi dell'opera letteraria. Il film è divenuto giustamente un mito per svariate ragioni, ma a mio parere più per la brillante regia "atmosferica" e il contributo essenziale degli attori che per la sostanza, ovvero una trama complicata e labirintica che viene puntualmente segnalata in ogni recensione sul film. Purtroppo, nonostante una visione attenta e concentrata, certe svolte del copione e certi riferimenti narrativi restano oscuri, quasi incomprensibili e questo non può non ridurre parzialmente il godimento dello spettatore. Tuttavia, la regia di Hawks dispensa invenzioni cinematografiche più volte geniali (ad esempio la scena al ristorante dove il dialogo amoroso utilizza metafore tratte dall'ippica), trae il massimo partito dai dialoghi e dagli interpreti, fra cui un Bogart archetipico come in "Casablanca", carismatico e infallibile ed una Bacall che, forse in virtù dell'alchimia reale con quello che sarebbe diventato suo marito, è perfettamente adeguata alla parte (in ruoli minori figurano con efficacia anche Dorothy Malone e Martha Vickers). Sembra che ne esista anche un'altra versione, più comprensibile dal punto di vista narrativo grazie a maggiori dettagli di esposizione, disponibile su Dvd americano come bonus, ma sfortunatamente non sono riuscito a vederla. Conferma il notevole talento registico di Hawks anche se spiace che anche stavolta (come in "Il fiume rosso" o "Scarface") qualche difetto nella trama gli impedisca di centrare pienamente l'obiettivo del"masterpiece". Voto 9/10
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