Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Le atmosfere innevate e le musiche malinconiche di Morricone, costituiscono il perfetto sfondo di un western incredibilmente cupo e cattivo: non c'è spazio per gli eroi, per i buoni sentimenti, per la speranza, per l'amore... Corbucci costruisce un mondo in cui domina la violenza, l'egoismo e il cinismo, nient'altro. Il finale poi è tra i più belli mai visti in uno spaghetti western. Bravi gli attori, dai protagonisti Trintignant e Kinski, ai caratteristi Pistilli, Wolff e Brega. Un prodotto veramente sui generis che va in direzione opposta rispetto al trend fatto di eroi carismatici (qui il protagonista è muto ed è uno spietato assassino al pari di tutti gli altri), classica risoluzione dei conti e storiella d'amore a lieto fine. Anche i paesaggi sono agli antipodi rispetto ai noti panorami caldi e polverosi. Probabilmente il miglior Corbucci.
Ci sono delle scelte (narrative e di regia) letteralente copiate da Tarantino in Hateful Eight.
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